“Aiuto mi sono perso!” Cosa fare se i bambini si perdono in vacanza

Bambini persi in viaggio

Pochi giorni fa abbiamo vissuto l’incubo di ogni genitore: perdere il proprio figlio. Abbiamo completamente perso di vista il bambino, che ha sceso una scalinata troppo in fretta ed ha imboccato una strada pensando di trovarci dove invece non potevamo essere. Nessuna distrazione, né uno scherzo finito male. Semplicemente, in un secondo, non c’era più. Scomparso. Grazie a due passanti che non finiremo mai di ringraziare, è stato fermato e siamo riusciti a raggiungerlo. E’ durato forse un minuto o due, ma è stato il panico più totale.

Questa spiacevole esperienza ci ha fatto pensare che potrebbe succedere a chiunque. Peggio ancora, che se a noi è successo in un luogo tutto sommato conosciuto e vicino casa, lo stesso potrebbe succedere durante un viaggio, magari all’estero. Abbiamo pensato che potrebbe essere utile mettere in fila alcuni consigli per evitare che questo accada, e qualche suggerimento per fare in modo che, se sciaguratamente dovesse accadere che i bambini si perdono in vacanza, possa risolversi tutto per il meglio.

Meglio prevenire: come preparare i bambini

La prima strategia da adottare è senz’altro quella delle prevenzione. Occorre cioè limitare al massimo le possibilità che i bambini possano allontanarsi di loro spontanea volontà. Per farlo, occorre “allenarli” ed istruirli fin da piccolissimi, ripetendo loro spesso alcuni semplici messaggi affinché possano interiorizzarli. Sarà senz’altro più semplice avere un riscontro positivo quando avranno almeno due/tre anni, ma è bene iniziare fin da subito.

Uno dei momenti più critici, secondo la nostra esperienza, sono le prime settimane dopo che il bambino inizia a camminare da solo: in questo periodo la sua voglia di esplorare è talmente alta che potrebbe schizzare via dallo sguardo dei genitori in pochi secondi. E’ bene quindi iniziare fin da subito a preparare le difese.

Seguire sempre i genitori

Il primo mantra, ed anche il più naturale, è: “rimani sempre vicino a noi“. L’ideale sarebbe poter dare sempre la mano ai propri figli, soprattutto in luoghi affollati. Questo però non sempre è possibile, per un miliardo di motivi: la ricerca di un’indicazione, l’attenzione data ad un passante o ad un altro compagno di viaggio, una semplice mano in tasca per cercare un fazzoletto. In tutti questi casi, è bene che anche il bambino sia allenato a ricercare sempre la figura dei genitori, in modo da non perderli mai di vista se per sciagura fossimo noi a perdere di vista loro.

Non stiamo ovviamente dicendo che i bambini non debbano scorrazzare nei parchi, correre dietro i piccioni o fare una gara di velocità con i loro fratelli e sorelle. Semplicemente, quando necessario, è fondamentale che imparino ad avere sempre il riferimento di un adulto.

Non prendere iniziative senza avvisare

Occorre poi abituare i bambini a non prendere iniziative senza condividerle con i genitori, soprattutto quando ci troviamo in luoghi che non conosciamo, oppure molto affollati. Quindi nessuna corsa per scacciare i piccioni, o gare di velocità – per restare nell’esempio – senza prima avvisare i genitori. Se uno strappo alla regola si può senz’altro concedere nel parco dove andiamo a giocare tutti i giorni, questo non dovrebbe essere permesso in posti sconosciuti, come avviene in viaggio.

Non serve vietare queste iniziative in assoluto, ma è necessario che i genitori sappiano come il bambino decide di muoversi, in modo da poter avere la situazione sotto controllo.

Non si scherza con il fuoco

Terzo ed ultimo mantra da ripetere ai bambini, soprattutto quando entrano nella fase in cui adorano giocare e fare scherzi agli altri (dai 3,4 anni) è quello di non scherzare quando ci troviamo in luoghi che non conosciamo o troppo affollati. Quindi, ad esempio: vietato nascondersi per tirarci uno scherzetto. Bellissimo giocare a nascondino, ma non farlo mai in maniera unilaterale, mettiamola così!

Meglio prevenire: il ruolo dei genitori

Se è vero che i bambini possono essere “allenati” a non perdersi, la parte più grande delle responsabilità ricade ovviamente sui genitori. Da parte loro, gli adulti dovrebbero sempre mettere al primo posto il controllo sui propri bambini, anche quando abbiamo perso la strada o ci sembra il momento perfetto per scattare una foto.

Evitare distrazioni

Mai abbassare la guardia. Mai. Siamo in vacanza, lo sappiamo, e dovremmo concederci una pausa da ogni preoccupazione. Verissimo, ma non dimentichiamo di essere in viaggio con i nostri bambini. Per questo motivo, occorre fare attenzione a non distrarsi più del dovuto dietro lo schermo del cellulare, davanti ad una vetrina o ai cartelli informativi di un museo.

Personalmente, in famiglia cerchiamo per quanto possibile di dividerci i compiti. Se uno di noi genitori è in cerca di qualche scorcio per scattare una foto, l’altro tiene d’occhio i più piccoli; all’occasione successiva, ci scambiamo di ruolo.

Maggiori precauzioni in luoghi affollati

Ci è capitato di essere al mare su una lingua di sabbia completamente deserta lunga poche decine di metri, così come in un suq mediorientale. Nel primo caso, il pericolo di perdere di vista un figlio era sostanzialmente pari a zero; nel secondo caso, l’allerta era massima. Dovremmo quindi essere in grado di valutare il rischio di perdere un bambino in base al luogo in cui siamo. Spesso il pericolo più grande sta nei luoghi molto affollati, come ad esempio durante alcune feste o manifestazioni, dove in tre secondo chiunque potrebbe passare tra noi ed i bambini per farci perdere il contatto visivo. Ma non è detto: i centri storici di alcune città, anche se non sono affollati, sono dei veri e propri labirinti. E’ sufficiente che un bambino avanzi di pochi metri e giri un angolo per perdersi e non riuscire a ritrovarci.

In tutti questi casi bisogna correre ai ripari. I bambini più piccoli potrebbero essere collocati sul passeggino – anche se non vogliono! – facendo attenzione che siano ben allacciati. E’ incredibile la loro capacità di sgusciare via appena possono! Per i più grandi, mano ben stretta, e almeno fino a quando il loro peso lo permette, è possibile tenerli in braccio se la situazione è particolarmente complicata.

Soluzioni efficaci per ritrovarsi

La prevenzione è importante, ma a volte potrebbe non essere sufficiente. Il momento di distrazione è sempre in agguato, ed anche dopo aver messo in atto tutte le misure appena descritte, potrebbe succedere, i bambini potrebbero perdersi. Per questo motivo, è bene che sia i genitori, sia gli stessi bambini, sappiamo come comportarsi in questa sventurata eventualità. Ecco tre strategie che potrebbero rivelarsi utili.

Punti di riferimento

Quando possibile, sopratutto in un luogo aperto, è possibile individuare dei punti di riferimento in cui convergere per ritrovarsi in caso di smarrimento. Una volta arrivati in una piazza piuttosto affollata, potremmo per esempio individuare una torre, un campanile, o un negozio di giocattoli, e mostrarlo ai bambini dicendo che nel caso in cui ci si dovesse perdere di vista, bisognerà ritrovarsi in quel punto.

In fin dei conti, è quello che succede in tutti i gruppi organizzati: “avete mezz’ora di libertà, dopo di che ci ritroviamo tutti qui”. Bene, consideriamo la nostra famiglia un mini gruppo in gita!

Imparare a presentarsi

La strategia del punto di riferimento non può essere applicata ovunque. Immaginiamo cosa accade in spiaggia, dove ombrelloni tutti uguali fanno facilmente perdere l’orientamento ai bambini. Anche in questi casi, i bambini dovrebbero sapere come comportarsi. La prima cosa da fare, per loro dovrebbe essere quella di fermarsi appena si rendono conto di essersi persi. In questo modo eviteranno di allungare ancora di più la distanza tra loro ed i genitori.

Fermatisi, i bambini devono iniziare a chiamare ad alta voce i loro genitori, senza alcuna vergogna. In questo modo potranno farsi sentire dai genitori stessi, nei casi più fortunati. In alternativa, attireranno su di loro l’attenzione dei passanti, e troveranno senz’altro qualcuno pronto ad aiutarli. Aiutiamoli fin da piccoli a conoscere il loro nome e cognome ed il nome dei genitori, in modo da semplificare il ritrovamento. Se siamo all’estero, è bene che imparino a dire nella lingua locale il classico: “mi chiamo … e mi sono perso”. In alternativa, insegnare loro a dirlo in inglese è già un’ottima idea.

Beati cellulari

Mai come in questi casi i cellulari, il cui utilizzo normalmente tentiamo di limitare al massimo, possono rendersi utili. Se i bambini sono più grandicelli, potranno imparare a memorizzare il numero dei propri genitori. In questi casi, può essere utile trovare delle brevi cantilene o degli stratagemmi per aiutarli a memorizzare i numeri nel modo corretto. In questo modo potranno comunicare il numero di telefono a qualche adulto, affinché possa mettersi in contatto con i genitori.

Braccialetto antismarrimento

Se i bambini sono più piccoli, può essere utile ricorrere a dei braccialetti antismarrimento, in cui scrivere in maniera ben visibile il loro nome ed il numero dei genitori. Ne esistono di diversi tipi: alcuni hanno degli spazi in cui poter scrivere tutte le informazioni che ritenete necessarie; altri invece sono personalizzabili in fase di stampa, in modo che le informazioni restino ben visibile nel tempo. Abbiamo selezionato alcuni braccialetti che potrebbero fare al caso vostro:

Per i genitori più apprensivi, o per i più tecnologici, è possibile ricorrere all’accoppiata anti smarrimento per eccellenza: un dispositivo GPS da collocare su un braccialetto per bambini in stile orologio. Il dispositivo GPS è il noto Airtag di Apple – lo trovate in offerta a circa 35 euro – che può essere facilmente inserito in un braccialetto regolabile – al prezzo di circa 11 euro.

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