Gli italiani sono famosi all’estero per il loro modo di gesticolare mentre parlano. Non ce ne rendiamo neanche conto, ma ogni volta che apre bocca, la maggior parte di noi italiani accompagna le parole con ampi e caratteristici gesti con le mani. Ad esempio, chi non ha mai fatto il gesto della mano “a carciofo” per comunicare: ma costa stai dcendo? Questo gesto, così semplice e banale per noi italiani, è in pratica universalmente sconosciuto. Nessun altro popolo al mondo lo utilizza, se non per scimmiottare noi italiani. Ancora, pensiamo al nostro dito indice: se lo posiamo sulla tempia significa “sei pazzo“, e se invece lo giriamo sulla guancia sta a significare “che bontà!”.
Tuttavia, il nostro gesticolare, che in Italia interpretiamo in un modo, all’estero può avere tutt’altro significato. Talvolta, addirittura, un gesto per noi amichevole, può essere interpretato come una sfida, o peggio un’offesa. In altri casi, addirittura, il nostro interlocutore semplicemente non capirà nulla dei nostri gesti.
Per questa ragione abbiamo fatto delle ricerche per stilare una guida definitiva di come non gesticolare all’estero per evitare di fare figuracce. Carta e penna alla mano, dunque, per segnarvi queste utili dritte in vista dei vostri prossimi viaggi.
Quali gesti evitare all’estero
(Parli francese? Leggi qui l’articolo di Le Figaro che ci ha ispirato. Non parli francese? Continua a leggere qui, è gratis!)
Alcune delle indicazioni che seguono potranno sembrare note, perché magari sono state rese famose da film. Altre però ti stupiranno, come hanno stupito noi: non avremmo mai creduto che un gesto tanto banale come dare il cinque potesse essere considerato un insulto miserevole in qualche parte del mondo! Ecco dunque i nostri consigli per gesticolare all’estero senza creare imbarazzi.
V di vittoria con indice e medio
Attenzione a non farlo con il dorso della mano rivolto verso l’interlocutore, in Irlanda, Australia, Nuova Zelanda o Regno Unito equivale a mandare il nostro interlocutore a quel paese. Questo è probabilmente qualcosa di cui avete già sentito parlare, ma non sottovalutatelo, perché per moltissimi è una cosa molto naturale, soprattutto durante lo scatto di una foto.
Tutto ok!
Negli Stati Uniti e in Italia fare il segno dell’ok creando un cerchietto tra pollice ed indice vuol dire condividere e approvare. Tutto ok, insomma. Ma che non vi scappi di farlo in Brasile: si riferisce a una parte del corpo che in una conversazione educata non dovrebbe mai essere nominata.
Pollice alzato da autostoppista
Non è comune ormai andarsene in giro facendo l’autostop, lo ammettiamo. Ma guai a fare il gesto dell’autostoppista che chiede un passaggio in Thailandia. Anche in questo caso, il vostro interlocutore penserà che lo stiate mandando a quel paese in maniera piuttosto diretta e molto poco gentile.
Incrociare le dita
Se in moltissimi Stati incrociare le dita significa augurare fortuna, in Vietnam questo è un gesto molto offensivo, se rivolto a un’altra persona. Il gesto di incrociare il dito medio sopra l’indice in questo paese indica infatti i genitali di una donna.
Segno delle corna per scaramanzia
A proposito di scaramanzia, un altro gesto piuttosto comune in Italia e tutto sommato innocuo, è quello di fare le corna. (Quasi) tutti penseranno che state attuando un piccolo rito scaramantico per allontanare la sfortuna. Meglio tuttavia evitarlo in Brasile, Portogallo e Spagna; penseranno senza alcun dubbio che state dando del cornuto al vostro interlocutore.
Dammi il cinque!
Ma anche no! E’ questo forse il gesto che più ci ha sconvolto per la sua “potenza distruttrice” all’estero. Fare il gesto di dare il cinque a qualcuno, che pensiamo essere la cosa più amichevole che ci sia, in Grecia equivale a lanciare una maledizione al vostro interlocutore per le prossime cinque generazioni! Pensateci bene durante le vostre vacanze in qualche isolotto idilliaco della Grecia, molto meglio porgere semplicemente la mano…
Indicare con il dito indice
Indicare le persone in Italia non è un gesto molto carino, perché può dare l’impressione di star parlando di qualcuno a sua insaputa. Niente di grave, però, al massimo un piccolo sgarbo. Attenzione però a farlo a Singapore, in Indonesia e in Giappone: in questi tre paesi indicare qualcuno con l’indice equivale addirittura ad una minaccia di morte.
Grattarsi il gomito
Vi prude il gomito? Non grattatelo in Messico, altrimenti state dando del tirchio a chi avete di fronte!
Una anteprima di questo articolo è comparsa nel numero #5 di POSTCARD, la newsletter di 4ViteInVacanza. Se vuoi essere il primo a scoprire aggiornamenti e curiosità, clicca qui per iscriverti.