Sulla “Transiberiana d’Italia” con i bambini

Avete mai provato la fantastica esperienza di viaggiare in un treno d’epoca? Noi lo abbiamo fatto con i nostri bambini, in Abruzzo, sulla linea ferroviaria soprannominata “Transiberiana d’Italia”, in un viaggio che ci ha portato da Sulmona a Roccaraso. E’ stato un viaggio nel tempo con cui abbiamo attraversato il cuore verde dell’Abruzzo. In questo articolo vi raccontiamo come è andata, e vi forniamo qualche dritta per vivere al meglio questa suggestiva esperienza di turismo lento con i vostri bambini.

In viaggio sulla Ferrovia dei Parchi

Siamo in Abruzzo, e partendo da Sulmona è possibile raggiungere Isernia sulla Ferrovia dei Parchi, chiamata così per via del tracciato che tocca il Parco Nazionale della Majella, quello d’Abruzzo e la riserva di Collemeluccio – Montedimezzo Alto Molise. Potreste averne sentito parlare come la “Transiberiana d’Italia”. Il nome, più evocativo, risale al 1980, quando Luciano Zeppegno, scrittore e giornalista, viaggia su questa linea ferroviaria e rimane bloccato dalla neve. Intitola “La transiberiana d’Italia” l’articolo che stava scrivendo per Gente Viaggi, ed ecco che l’intera linea viene ribattezzata in modo che il tragitto evochi le steppe siberiane innevate. I binari della linea, in effetti, salgono a quote molto alte – fino ai 1268 mt d’altitudine della stazione di Pescocostanzo! – e d‘inverno il panorama è quasi perennemente innevato. 

La Ferrovia dei Parchi, inaugurata nel 1897 per consentire il collegamento tra l’Abruzzo e Napoli, attraverso Isernia, ha subìto un destino piuttosto travagliato. Distrutta nella seconda guerra mondiale e successivamente ristabilita, ha vissuto un declino alla fine del ‘900 per via dei pochi passeggeri che la utilizzavano. Le zone, talvolta impervie, facevano infatti preferire il trasporto su gomma, molto più pratico ed agevole. Nel 2010 la linea viene soppressa definitivamente. Ma la sua fine non era ancora scritta. Un gruppo di amatori ed appassionati, in collaborazione con la fondazione FS, hanno rilanciato la linea ferroviaria a livello turistico. 

Oggi la linea può essere percorsa solo a bordo di un treno d’epoca, come abbiamo fatto con i nostri bambini. Le carrozze impiegate sono le cosiddette “Centoporte”, vetture risalenti agli anni ’30 del Novecento, dai suggestivi interni e sedute in legno, con le caratteristiche porte per la salita e la discesa dei viaggiatori lungo la cabina, ed i finestrini completamente apribili. Ai bambini sembrerà di viaggiare sul treno che porta Harry Potter ad Hogwarts! All’epoca dotato di locomotiva a vapore, oggi è trainato da un locomotore diesel. Il fascino, vi assicuriamo, è intatto. 

L’Abruzzo a passo lento

Abbiamo attraversato la Transiberiana d’Italia con i nostri bambini a febbraio, in una delle tratte turistiche che vengono effettuate nei weekend. Le partenze vengono effettuate sempre a Sulmona, ma durante l’anno possono variare le tratte. E’ possibile consultare gli itinerari,  le attività ed il calendario delle partenze sul sito ufficiale www.ferroviedeiparchi.it.  Il nostro pacchetto ha avuto come destinazione Roccaraso, per un viaggio di circa 50 km, e quasi mille metri di ascesa in altitudine.

Partiti da Sulmona, abbiamo effettuato una gradita pausa alla stazione di Palena, dove ci siamo rifocillati con prelibatezze abruzzesi. Dopo aver toccato le stazioni di Campo di Giove e Pescocostanzo eccoci a destinazione: Roccaraso.

A bordo del treno, oltre ad ammirare distese di neve e montagne, alcuni musicisti hanno allietato il viaggio con animazione folkloristica in abiti tradizionali.

E’ possibile combinare il viaggio, che di per sé già vale il prezzo del biglietto, con delle attività che vengono proposte: la ciaspolata in inverno, ad esempio, o la visita di siti storici e monumentali. In alternativa, come abbiamo fatto noi, si può trascorrere la giornata a Roccaraso, magari salendo in quota con la seggiovia del paese.

Gli itinerari proposti variano a seconda del periodo. Le partenze, dicevamo, sono sempre a Sulmona; vengono sempre effettuate soste intermedie, e tutti gli itinerari permettono comunque di transitare per la tratta più suggestiva della linea, ovvero quella in cui si raggiunge la massima altitudine. Ogni pacchetto include ovviamente il viaggio di andata e di ritorno.

Sulla Transiberiana d’Italia con i bambini: consigli utili

Sebbene il sito in cui si acquistano i biglietti abbia una popolata sezione di domande e risposte, cerchiamo di semplificarvi la vita rispondendo ai dubbi che noi stessi avevamo prima della partenza, ai quali abbiamo risposto con l’esperienza diretta.

Attrezzatura

Ad esempio, se si parte in inverno, è possibile portare con sé l’attrezzatura da neve? Non è scontato, ma la risposta è: senz’altro. Il treno dispone di un vagone interamente dedicato ad eventuali bagagli ed oggetti ingombranti, che nelle carrozze d’epoca avremmo difficoltà a collocare. Pertanto, soprattutto per chi parte con i bambini, è possibile attrezzarsi portando una borsa aggiuntiva con una tuta da neve, scarponcini ed altre attrezzature che ritenete utili. Durante il nostro viaggio, abbiamo visto nel “vagone deposito” almeno un paio di slittini da neve! Non avrebbe invece senso portare con sé degli sci, poiché il treno non ferma vicino a vere e proprie piste da sci (le piste di Aremogna distano circa 10 km dalla stazione).

Tra le attrezzature, ovviamente consideriamo il passeggino, che anche noi abbiamo lasciato in custodia nel vagone deposito ed abbiamo ripreso appena scesi.

Come vestirsi

Il consiglio è banale, ma sempre utile: vestirsi a cipolla. Nonostante le temperature glaciali e la neve fuori, in treno il riscaldamento funziona alla grande, nel suo sistema originale. Dopo pochi minuti le carrozze si scaldano parecchio, e l’unico metodo per refrigerare l’aria è la classica apertura del finestrino. 

Dove mangiare

Il tragitto che abbiamo percorso (Sulmona-Roccaraso) prevede una sosta intermedia di circa un’ora nella suggestiva stazione di Palena. Qui era allestito un gradevole mercatino con prodotti locali, tra cui non potevano di certo mancare gli arrosticini! Pertanto, la fame non sarà di certo un problema da affrontare in viaggio! Una volta a Roccaraso, non avrete che l’imbarazzo della scelta tra i vari ristoranti del paese. Non trattandosi chiaramente di una grande città, ma di un piccolo borgo turistico, potreste trovare difficoltà se fate parte di un nutrito gruppo di persone. In questo caso, il nostro consiglio è di individuare prima della partenza un ristorante e prenotare il vostro pranzo.

Cosa fare a Roccaraso con i bambini

Roccaraso è forse la destinazione sciistica più frequentata del centro e sud Italia. E come molte stazioni sciistiche, offre buone soluzioni anche per famiglie. Non dovendo necessariamente mettere gli sci ai piedi, vi consigliamo tre alternative per trascorrere qualche ora a Roccaraso con i bambini, in attesa di intraprendere il viaggio di ritorno sulla Transiberiana d’Italia.

La prima idea, soprattutto se il tempo non è dei migliori, è quella di rifugiarsi nel Palaghiaccio – non sitante dalla stazione – per una pattinata familiare.

In alternativa, potete far provare ai bambini l’emozione di salire in seggiovia (Seggiovia l’Ombrellone”), per raggiungere il Rifugio Colle Belisario. In cima i bambini potranno divertirsi sulla neve, con una vista invidiabile che domina Roccaraso ed i vasti altipiani della zona. I bambini in seggiovia salgono gratuitamente, mentre per gli adulti un biglietto a/r costa 10 euro.

Infine, in città non mancano le aree gioco. Le noterete facilmente percorrendo a piedi il corso principale della città, viale Roma. Qui i bambini potranno svagarsi in tutta tranquillità. Abbiamo anche notato un paio di promettenti parchi avventura, che potrebbero risultare un’ottima alternativa nei periodi meno freddi. Il primo si trova sostanzialmente in centro città, proprio a ridosso di viale Roma, nel grande giardino che trovate non appena uscite dalla stazione. Il secondo invece è nei pressi della stazione da cui parte la seggiovia l’Ombrellone, a qualche centinaio di metri dal centro della cittadina. Buon divertimento!

Avevate mai sentito parlare della “Transiberiana d’Italia”? E se invece l’avete già sperimentata, come è stata la vostra esperienza? Scrivetelo nei commenti!

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