Siamo saliti con i nostri bambini sulla Torre Civica di Macerata, che ospita il famoso orologio astronomico della città. E’ un’esperienza un po’ faticosa, ma che vale assolutamente la pena di fare. Dalla cima della torre potrete ammirare dall’alto il centro storico di Macerata, ma non solo: lo sguardo si perderà dai Sibillini al mare, e l’orizzonte è costellato dai mille borghi marchigiani in cima alle colline.
Vi raccontiamo come è andata, e vi diamo qualche consiglio per preparare al meglio questa splendida esperienza, per voi e per i vostri bambini.
La Torre civica di Macerata e l’orologio astronomico
Come tantissimi borghi e città delle Marche, anche Macerata nasce sulla cima di un colle, ed il suo edificio più alto è ovviamente la torre civica, situata nella piazza principale. Potreste averne sentito parlare anche con il nome di Torre dei Tempi, o Torre dell’Orologio. La torre rappresentava il simbolo del potere politico della città, è alta poco più di 60 metri e fu costruita in un lungo arco di tempo, per essere conclusa nel 1653.
La torre ospita uno spettacolare orologio astronomico, il cui meccanismo risale addirittura al 1571. Completamente restaurato nel 2015, l’orologio indica l’ora, le fasi lunari e la posizione dei corpi celesti. È incredibile la sua precisione, se pensiamo che è stato costruito secondo la concezione geocentrica, ovvero con l’idea che la Terra fosse al centro dell’Universo!
La storia dell’orologio è curiosa e ricca di aneddoti, che testimoniano l’incredibile ricchezza storica e culturale della città. Il meccanismo originario – che in parte è ancora visibile a fianco del teatro Lauro Rossi in piazza della Libertà – risale alla metà del ‘500, e fu costruito dai fratelli Ranieri, chiamati in città da Reggio Emilia. Diversi guasti dovuti all’estrema complessità del meccanismo hanno reso l’orologio inutilizzabile per lunghi secoli, anche perché in città non era presente un maestro orologiaio capace di farlo funzionare.
Fu addirittura commissionato ad un maestro orologiaio maceratese la creazione di un orologio – l'”orologio di Trivellini” – con un nuovo meccanismo. Purtroppo però il mastro orologiaio, pur avendone costruito uno nuovo di zecca, non riuscì mai a farlo funzionare. Tanto che in città si canticchiava lo sfottò “Lu reloju de Truillì / non vo’ jì, non vo’ jì / e per fallu caminà’ / ce vòle Sa’ Gnulià!“.
La mancanza di un orologio funzionante si prolungò così a lungo che al posto del quadrante nel 1882 la città pose una lapide commemorativa in onore del re Vittorio Emanuele II. Questa viene rimossa nel 2015, quando il restauro della torre ha fatto sì che ritornasse in vista anche l’orologio planetario.
Oggi l’orologio astronomico è tornato al suo splendore originario, e con lui anche la sua bizzarra particolarità. Infatti, alle ore 12.00 e alle ore 18.00 dalla piazza è possibile ammirare un carosello di Re Magi, che dopo il rintocco delle campane escono in una breve processione che simboleggia l’adorazione della Vergine Maria. La loro processione è preceduta dai colpi di becco di un picchio sulla campana che sovrasta l’orologio. Soprattutto in estate, in piazza si raduna una piccola folla di curiosi per ammirare la scenetta.
Come salire sulla Torre Civica
La Torre dei Tempi è aperta e visitabile, a determinati orari, con una guida che accompagna i visitatori fino alla cima della costruzione. Il punto di riferimento per la visita è l’Info Point nella piazza di Macerata, che è necessario contattare per la prenotazione della visita. Il costo per gli adulti è di pochi euro, i bambini salgono gratuitamente ed è prevista una lunga serie di riduzioni per diverse categorie di utenti.
Come tutte le ascese su torri e campanili, anche la visita della Torre Civica di Macerata è una bella esperienza da fare con i bambini. Dopo il passaggio attraverso la porticina in legno di accesso alla torre, inizia l’ascesa di oltre 60 metri. Durante la salita si susseguono tratti delle scale originali della torre, più angusti, con altre rampe più moderne, ricavate negli spazi più ampi.
Dopo poche rampe è possibile ammirare il complicato meccanismo dell’orologio planetario. I bambini rimarranno affascinati dal pendolo che batte i secondi, e dal complesso gioco di ingranaggi che – ruotando alla perfezione – permettono all’orologio astronomico di funzionare.
Gli scalini da salire sono complessivamente circa duecento. Durante l’ascesa sarà possibile ammirare anche lo sfortunato orologio di Trivellini, ma anche i fori interni sulle mura della torre, che ne hanno permesso man mano la costruzione dal basso.
Arrivati in cima, il panorama è mozzafiato. Avrete ai vostri piedi non solo il centro storico di Macerata, in un colpo d’occhio di tetti e campanili, ma anche buona parte delle Marche. Dall’alto, infatti, l’orizzonte spazia dai Sibillini all’Adriatico. Esso è costellato da tutti i borghi lungo le vallate dei fiumi Chienti e Potenza, con il mare ed il monte Conero a fare da sfondo. Nelle giornate più limpide non sarà difficile distinguere il profilo del Gran Sasso, che da Macerata dista circa 100km!
“Viaggiando si impara”: come prepararsi a salire sulla Torre Civica
All’insegna del motto che ci accompagna, anche salire sulla torre civica di Macerata può essere per i bambini una preziosa occasione di apprendimento. La spiegazione di come funzionano gli ingranaggi di un orologio forse è appannaggio solo dei più grandicelli e appassionati. Tuttavia, ci sono almeno un paio di espedienti su cui poter fare presa anche sui più piccoli.
In primo luogo, l’osservazione dell’orologio astronomico può essere un buon modo per far comprendere ai bambini qual era la concezione dell’Universo degli antichi. Non abbiate paura di spiegare che molti secoli fa era preminente l’idea che la Terra fosse al centro dell’Universo, mentre oggi sappiamo bene di essere uno dei milioni di pianeti che lo popolano, e al centro del nostro sistema c’è il Sole.
Inoltre, scorgendo dall’alto il territorio maceratese, i bambini potranno rendersi conto immediatamente con quale perizia gli antichi sceglievano il luogo più adatto per fondare le città. Ogni borgo medievale si trova infatti sulla cima di un colle, per loro sarà immediato capire che quello era un ottimo sistema di difesa. Molto più facile da imparare che leggendolo sui libri!
Vedere le città dall’alto fa sempre un certo effetto, sia ai grandi che ai bambini. Dopo la faticosa ascesa in cima alla cupola del Duomo di Firenze, salire sulla torre dell’orologio di Macerata è stato meno impegnativo, ma altrettanto emozionante. E voi, avete mai fatto centinaia di scalini per salire su un campanile o su una torre storica? Scrivete nei commenti le vostre esperienze, saremo felici di condividerle!